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Ostara, l’Alba a Est

21 Mar 2023Blog

E’ uno degli 8 Sabbat pagani e si celebra nel giorno dell’Equinozio di Primavera, una data che tutte le antiche religioni ma anche le odierne onorano. È uno dei quattro Sabbat minori, quelli che coincidono con solstizi ed equinozi, le date più significative a livello astronomico. È uno dei giorni più magici dell’anno , tempo di fioritura. di sensualità, di semina, di schiusa e di crescita. È il Grande Sabba, la festa di Freya e di tutte le Grandi Dee.
Ostara è una festa di origine germanica che prende il nome dalla dea della fertilità teutonica Eostre, che ha affinità con la Estia greca e con la Vesta romana, legata all’Est, il punto cardinale da cui nasce il Sole. Il Sole sorge esattamente nel punto cardinale Est soltanto nei due giorni degli equinozi, all’inizio della primavera e dell’autunno.
Si celebra la rigenerazione della Natura, la Rinascita della Vita e dell’Uomo in senso spirituale, in perfetto allineamento con le energie dell’equinozio di primavera. Con l’equinozio di primavera si chiude il periodo in cui la notte sopraffá il giorno, in questa data finalmente notte e giorno si equivalgono e da ora in poi le ore di luce saranno superiori a quelle di buio sino al culmine del prossimo solstizio. Il Sole oramai ha raggi sufficientemente forti per scaldare la Terra, vivificandola, e così i semi oramai gonfi di vita si fanno strada nel suo scuro ventre sino a sorgere e spuntare.
Ogni seme Venuto alla Luce si fa verde e come il Verde Amore inizia a vibrare per elevarsi dalla Terra verso il Cielo per essere abbracciato dai raggi del Sole.
In questa stessa data i Greci festeggiavano l’Anabasi di Persefone, la Regina degli Inferi, che torna al mondo dei vivi. Sua madre Demetra, dea dei raccolti, per festeggiare il suo ritorno risveglia la Natura, sinora bloccata dal morso del gelo e dalla disperazione.
I Druidi Celti in tale data festeggiavano Alban Ellier, la Luce della Terra.
Nell’antichità le Sacerdotesse della Dea in questa data celebravano un particolare rito che prevedeva l’accensione di un cero simboleggiante Vita Eterna e Perpetuarsi Infinito. Questo cero era posto dentro ogni tempio dedicato alla Dea e veniva spento solo all’alba del giorno seguente.
La luce eterna della Dea era incarnazione dell’Alba a Est. Il Sacro Fuoco purificava e rinnovava.
Le sacerdotesse entravano vestite di scuro in buie grotte, per poi uscire da esse in un tripudio di luce e vesti bianche, diventando come Ostara, diventando Persefone. Come ancora oggi fa la Madonna durante l’Incontro Pasquale nelle nostre strade la mattina di Pasqua, quando finalmente incontra Suo Figlio Cristo Risorto e sostituisce il suo velo nero a lutto con un candido velo nuziale.
Durante l’intera giornata si celebravano rituali ierogamici nei quali la rinascita della vita era esaltata e sacralizzato attraverso unioni sessuali sacre. Il Buio e la Luce in tali rituali tornano a danzare insieme, la Dea della Luce e la Dea Oscura si riuniscono e si fanno Una, pronta ad incontrare il Dio.
Il rituali per ingraziarsi i favori della divinità e benedire la terra con un buon raccolto continueranno senza interruzioni per tutto Aprile. Sono riti nei quali le tribù germaniche concretizzano la loro volontà affinché si realizzassero gli avvenimenti agognati, fertilità e prosperità, abbondanza e vigore.
Con il cristianesimo la festa pagana di Ostara viene assimilata alla Pasqua, che cade dopo il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera. È il giorno in cui anche Cristo, dopo essere stato deposto nel sepolcro con il Suo Corpo Fisico offeso e nelle Sue spoglie mortali, finalmente ascende da lì al Cielo in un tripudio di Luce e con un corpo rivivificato ed eterno.
A Pasqua ancora oggi in chiesa si benedice il cero pasquale che rappresenta il Cristo Risorto Luce dal Mondo, ma rappresenta anche la colonna di fuoco divino che guidò gli ebrei in fuga fuori dall’Egitto, e soprattutto ricorda il cero acceso dalle sacerdotesse della Dea in onore al Dio dell’Est e della Rinascita.
In queste celebrazioni della fertilità la lepre era uno degli animali simbolo più venerati e sacrificati come offerta gradita alla Dea, per la forte carica procreativa, insieme all’uovo, simbolo di Origine di Vita, di Grembo, di Uovo cosmico.
Questi due simboli si sono fusi proprio nella mitologia di Eostre. La leggenda racconta che Eostre passeggiava in un bosco mentre intorno tutto era ancora immerso nel rigido inverno. Qui trova un uccello ferito e mossa da compassione lo trasforma in coniglio, che però mantiene la capacità di deporre uova. Il futuro coniglio pasquale delle tradizioni nordiche e britanniche.
In Inghilterra la Pasqua è Easter, in tedesco Ostern, mutuando da Ostara nome e simboli, come uovo e coniglio.
Altri simboli della Pasqua sono oggi la colomba, l’agnello, le farfalle e i bozzoli, tutti ricollegabili alla antica festa pagana di Ostara.
Nei nostri rituali è un tempo di perfetto equilibrio tra la nostra parte luminosa e quella tenebrosa, tra microcosmo e Macrocosmo, tra sopra e sotto. Tutto è in equilibrio dinamico e dialettico, ad un tempo carnale e spirituale. In questa data si sperimenta appieno la dualità e si sceglie la sintesi, la riunificazione.
Si piantano i semi, e con loro tutti i sogni, le speranze, i desideri, affinché dopo aver conosciuto il buio e il freddo si aprano al calore e alla luce,vibranti di vita.
Si rivive il passaggio del Mar Rosso da parte del popolo d’Israele in fuga dalls schiavitù verso la Terra Promessa. Si passa oltre, si arriva trasmutati e ricchi di nuove energie luminose che guideranno come nuova linfa la nostra coscienza, alimentandola.

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