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Qabbalah Le lettere ebraiche e il loro potere

1 Mar 2023Blog

La Qabbalah è una scienza molto complessa, che può essere considerata un grande contenitore in cui ritroviamo tutte le varie nature della conoscenza, razionale e occulta, sperimentale e deduttiva. intima e descrittiva, applicata e naturale.
Per questo molte definizioni sono idonee a descrivere la Qabbalah: “Saggezza Celeste”, “Aritmetica Sacra”, “Mistica del Linguaggio” ed “Esperienza dell’Essere” solo per citarne qualcuna.
La parola Qabbalah e’ ebraica e significa “recezione” ma anche “accettazione”, un concetto positivo da intendersi come dono che si riceve e che si deve accettare, per ottenere gioie e saggezza, una saggezza intima e segreta.
Il termine cabala si diffonde e diventa comune nel XII secolo ma da sempre il concetto di Saggezza Segreta è legato a questa parola, fin dai tempi della Rivelazione a Mosè sul Monte Sinai. Ancor prima questa Saggezza Segreta era contenuta in un libro magico appartenuto ad Adamo, e questo fa di Adamo il primo cabalista della storia. È lui ad avere il potere su tutto il Creato, a dare un nome ad ogni cosa, e per dare un nome, nella concezione ebraica, bisogna avere il pieno controllo della matematica e della metrica, poiché ogni lettera è un numero.
La scrittura ebraica è la Vera Innovazione fra tutte le scritture sino a quel momento
esistenti.
I babilonesi, i sumeri e gli egizi avevano infatti una scrittura pittorica con migliaia di geroglifici, mentre la scrittura ebraica ruota intorno a sole ventidue lettere, senza vocali.
Ogni lettera ebraica corrisponde anche ad un numero e ad un poligono regolare, e il ventidue si ritrova come numero chiave nella costruzione dell’Intero Universo, ad esempio corrisponde alle ventidue eliche del dna.
Proviamo adesso a trovare i collegamenti fra numeri e lettere e lo facciamo attraverso la geometria e i poligoni.
Il cerchio diviso in 360 gradi ha 22 divisori interi, che corrispondono ai 22 poligoni regolari inscrivibili in un cerchio. Tutti questi poligoni derivano da una triade geometrica, le Tre Figure Madri: triangolo equilatero, quadrato e pentagono. Questa perfezione geometrica traslata alla struttura linguistica e alla scrittura ebraica enuncia che l’ebraico possiede 3 Lettere Madri, che sono Aleph, Mem e Shine.
I Tre numeri 3, 4 e 5 come lati delle tre figure madri possono poi essere raddoppiati per ottenere infine 12 poligoni regolari. E infatti le lettere semplici dell’alfabeto ebraico sono 12.
A queste vanno aggiunte 7 lettere raddoppiate originate da 7 poligoni in duplicazione. Tre lettere madri, 12 semplici e 7 raddoppiate che hanno quindi una perfetta corrispondenza geometrica e aritmetica.
Dare un nome e scrivere un nome significa creare e trasformare nella concezione ebraica. Così nell’Antico Testamento ma anche nel Nuovo Testamento sono tanti i personaggi che cambiano nome per volere di Dio, e cambiando nome acquisiscono poteri e caratteristiche amplificative della loro coscienza. Cambiare Nome è cambiare Essenza. Abramo diviene Abraamo, Sarai Sara, Giacobbe diviene Israele, Esaù Edom, e nei Vangeli Simone diviene Pietro e Saulo di Tarso Paolo. Dopo il cambio di nome nulla sarà più come prima.
Questo perchè ogni lettera ebraica è carica di un immenso potere che le deriva dall’Ordine Cosmico Geometrico del Tutto, e questa potenza magica ha affascinato da sempre gli esoteristi.
Ecco perchè i Sigilli, i Pentacoli e molto talismani utilizzati tutt’oggi in Magia e Occultismo utilizzano le lettere ebraiche, cariche di vibrazioni altissime che si espandono da esse come comandi. Solo l’Alfabeto Angelico Enochiano ha vibrazioni e poteri più elevati.
Ecco spiegato il motivo per cui la Bibbia Ebraica non è mai stata alterata nel suo testo originale. Il suo testo è in realtà un cifrario, concepibile come una gigantesca e perfetta equazione matematica, della quale non di può modificare o sostituire nemmeno un numero. Qualsiasi Bibbia stampata con anche un minimo errore deve infatti essere immediatamente distrutta come il più grave degli errori possibili.
Analizzando una Bibbia ebraica troverete tanti piccoli solo apparenti errori, che sono invece assolutamente voluti e identici in tutte le Bibbie del Mondo e che fanno parte integrante del suo linguaggio di mistica e segreta Saggezza Celeste.
La Bibbia Ebraica comprende un numero perfetto di segni, 391.300, che è un multiplo di 26. Ed ecco che il numero 26 è l’altro numero più importante dell’intero ebraismo. 26 è il valore numerico del Tetragramma YHWH, il Nome Impronunciabile, che diviene il numero chiave di tutta la Bibbia Ebraica.
Tra Adamo e Mosè intercorrono 26 generazioni. Al versetto 26 della Genesi Dio disse:” Si faccia l’uomo a nostra immagine”.
Tutti i verbi riferiti a Dio, disse, fece, vide, hanno valore numerico 26.
Ecco la sacralità delle lettere ebraiche, esse hanno compartecipato alla Creazione e continuano a farlo attraverso la loro perfezione che gli ebrei ricercavano in maniera maniacale.
Tutto questo chiarisce bene perché Sephira significhi semplicemente “Sequenza Numerica” e sia legato al numero 10 e alle dita delle mani. Così le Sephiroth rappresentano Potenze di Dio, operanti dinamicamente attraverso influenze e interscambi, vie intermedie tra Dio e il Mondo. A queste sephiroth sono collegati anche anatomicamente attributi della Deita’, braccia, volto, sino alla circoncisione di Dio, creando un Organismo Unitario Divino. Ogni sephirah è da intendersi facente parte di un flusso e una corrente di Emanazioni di Dio, che tutta l’energia contiene.

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