+39 070 5923951

Quaresima – Su Nenniri – I Giardini di Adone

21 Mar 2023Blog

Buon Equinozio di Primavera!!!
Oramai sapete che ogni tradizione può essere analizzata per ritrovare in lei la stratificazione di antichissimi rituali che vanno a miscelarsi a usanze più recenti, e che insieme tendono a glorificare, esaltare e valorizzare le stesse energie e forze primordiali.
È per noi molto interessante notare che ogni festa religiosa si è inserita in culti preesistente per soppiantarli, ma inevitabilmente ne è stata contaminata con piccoli riti che i fedeli apprezzano e compiono con grande trasporto senza neppure oramai sapere che sono un antico retaggio dagli occulti significati.
Oggi a Il Grimorio vi raccontiamo di una tradizione tipica di tutto il bacino mediterraneo e che oggi è legata alla Pasqua cristiana, soprattutto nei paesi del sud Italia, ma che analizzata a fondo ci riporta ad un passato pagano molto lontano nel tempo.
In Sardegna è conosciuto come “Su Nenniri”, ma ogni zona d’Italia ha il suo nome, come i Subburchi calabresi, anche se il nome più diffuso è “I Sepolcri”.
Corrisponde all’usanza di adornare l’altare del Giovedi Santo con giovanissime e candide piantine di grano benedetto fatte nascere in dei piattini al buio, sotto i letti, nelle cantine o dentro gli armadi, accudite dalle donne nelle settimane precedenti la Pasqua. Piattini decorati con fiori e nastri variopinti. Questi teneri e pallidi germogli si lasciano in chiesa per l’Adorazione e qui il giorno dopo verranno bruciati.
Tale rito è intimamente legato ad antichi riti pagani precristiani.
Sappiamo che le prime civiltà si svilupparono nelle regioni tra il Tigri e l’Eufrate, nelle terre della Mezzaluna Fertile in Mesopotamia, chiamata anche Terra del Grano e dell’Orzo, e che già allora in prossimità dell’equinozio di primavera era usanza offrire alle divinità dei germogli di grano curati in modo particolare. Le donne erano infatti incaricate di seminare del grano in piccoli piattini per accudirlo e farlo nascere al buio dentro le loro case. Questo grano cresceva senza colorarsi di verde poiché nato al buio, e per cercare la luce si faceva in pochi giorni alto e biondo, quasi bianco, e ricordava così le messi mature di luglio. In questo modo in poche settimane si ritualizzava l’intero ciclo del grano, secondo il Principio della Magia Imitativa: il simile produce il simile. Le piantine, diventate ormai dorate e sacralizzate donandole sugli altari agli dei, venivano infine fatte seccare per essere poi conservate e utilizzate come panacea di tutti i mali durante l’anno a venire, per ottenere grazie e per invocare gli dei. Era un grano magico creato dalle donne per il bene dell’intera comunità. Un Inno alla Rinascita del Cosmo e alle sue Infinite Energie Creative, un Inno alla Resurrezione del Dio. Veniva sparso nei campi per propiziare buone messi, nei corsi d’acqua per ottenere pioggia e fertilità, dato in pasto agli animali per curarlo, bruciato o inserito in pozioni come rimedio a malocchio, malie e malattie.
Era un grano nato dalla morte del Dio e dal suo sangue versato per noi.
Come per l’ egizio Osiride , Dio che muore e rinasce, come per il greco Dioniso, come per il fenicio Attis, come per il babilonese Tammuz o il frigio Adone. Come ora per il cristiano Gesù Cristo.
In tutto il Mediterraneo dalla morte del Dio nascerà come segno di resurrezione una pianta: dal sangue di Osiride la prima spiga di grano, da quello di Adone i primi anemoni, da quello di Dioniso la vite, da quello di Attis le violette, da Tammuz l’albero di palma.
Il sangue versato da un Dio ha il potere di risvegliare la natura e tutta umanità, un sangue capace di lavare da tutti i mali e i peccati del mondo, dalle malattie e dalle miserie umane.
Nella tradizione ellenica sappiamo esisteva una ritualità pagana legata ad Adone e all’allestimento dei suoi Giardini, fatti nello stesso identico modo già ampiamente descritto, che venivano offerti ai defunti presso i sepolcri in segno di ritorno alla vita, con anemoni rossi che rappresentano il sacrificio di Adone che risorge in altra forma. Le Adonie erano feste della fertilità e Adone è una personificazione solare.
Questo rito precristiano comune a tante antiche civiltà mediterranee è stato poi recuperato dalla tradizione cristiana orientale bizantina e da lì è giunto sino ai giorni nostri con poche modifiche, ma importanti.
Se nel rito precristiano il grano così germogliato e adornato di fiori offerto ai defunti veniva fatto seccare e poi conservato per utilizzarlo quale ingrediente da bruciare per fumigazioni sacre, oggi i vasetti di nenniri si lasciano in chiesa e li verranno bruciati, per evitare che i fili biondi vengano conservati e utilizzati come nel rito pagano.
L’intento celato è questo: se proprio non si riesce ad estirpare un’usanza pagana generatrice di grandi forze ed energie, si può decidere di utilizzare queste energie a proprio favore, ed è cosi che oggi questo potenziale rigenerativo e magico si richiede sia portato in Chiesa, dove verrà bruciato dal clero senza lasciarne nemmeno un filo in mano alle donne e alla comunità.
Ogni donna ha contribuito a crearlo con devozione, e lo ha poi offerto a Dio. E finisce in un unico falò che dinamizza questa enorme carica magica e sacra, togliendo alle donne la facoltà di usare in proprio questi piccoli fili dorati di giovane grano.
È un culto che il cristianesimo non è riuscito ad estirpare e che ha quindi assimilato, come simbolo di perfetto equilibrio di vita sospesa tra morte e rinascita. Ogni piattino di nenniri è un incantesimo per incoraggiare la crescita della vegetazione e per invocare benedizioni, abbondanza, guarigione e fertilità.
Adesso che capite gli antichi gesti delle nostre nonne, gli intrecci tra sacro e profano nelle celebrazioni di questo periodo dell’anno, per il solstizio di oggi potrete decidere di ricreare il vostro Giardino di Adone, piantando in un poco di bambagia e al buio del grano, per ottenere dei fili dorati e magici da inserire nei vostri rituali di abbondanza e guarigione.
Magari stanotte, durante il Solstizio, sul vostro altare, fra candele variopinte.
Per il prossimo plenilunio sarà già alto e biondo. Sole e Luna in lui.

Articoli recenti :

0
Il carrello è vuoto